STANDARDS DI RAZZA |
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STANDARDS DI RAZZA (PDF) |
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La razza Podolica origina dal Bos Primigenius Podolicus, un bovino di grande mole e dalle corna lunghe che si suppone sia stato addomesticato in Medio Oriente nel IV millennio a.C. Sulla provenienza del bovino Podolico esistono due teorie. Secondo una di queste la Podolica deriva da bestiame venuto in ITalia nel 452 d.C. al seguito degli Unni, provenienti dalla Mongolia e poi passati attraverso le steppe ucraine, che possono essere considerate la vera culla della razza Podolica. Secondo un'altra teoria, sin dal I secolo a.C. sarebbero stati presenti bovini a corna lunghe provenienti da Creta, dove già in epoca minoica esisteva il bovino macrocero identificabile con il Bos primigenius.
La razza Podolica si è diffusa in un areale che comprende prevalentemente le aree interne dell'Italia meridionale peninsulare, (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia), con una consistenza di 100.000 capi dei quali 25.000 iscritti al L.G.N. dell'ANABIC, responsabile dello sviluppo e della selezione della razza.
Caratteristica peculiare di questo bovino è l'eccezionale potere di adattamento ad ambienti particolarmente difficili, nonchè la straordinaria capacità di utilizzare risorse alimentari che non potrebbero essere sfruttate diversamente.
Questo bestiame infatti riesce a valorizzare pascoli cespugliati, stoppie, macchie, utilizzando le foglie di essenze arbustive, i ricacci di quelle arboree la produzione erbacea del sottobosco.
La Podolica è stata usata per lungo tempo prevalentemente per la attitudine al lavoro e secondariamente per la carne e il latte, il quale è adatto alla produzione del rinomato caciocavallo. Successivamente, con l'avvento e il diffondersi della meccanizzazione agricola, la razza ha cambiato indirizzi selettivi verso la produzione di carne e, secondariamente, di latte, soprattutto in talune zone.
Per quanto concerne l'aspetto riproduttivo l'età del primo parto è piuttosto avanzata (3 anni circa). Ciò avviene soprattutto a causa della difficoltà degli ambienti in cui la razza vive e si verifica particolarmente nel corso delle calure estive, che depauperano sensibilmente le risorse alimentari disponibili con conseguente riduzione della crescita degli animali giovani. Tuttavia le bovine sviluppano una lunga carriera riproduttiva, rimanendo in allevamento fino ad oltre 12 anni, con interparti medi di circa 15 mesi. I parti sono in larghissima parte spontanei e si concentrano in primavera; i redi vengono allattati per almeno 4 mesi. Successivamente i vitelli vengono svezzati per essere venduti attorno ai 15-16 mesi per il macello, con pesi che si aggirano intorno ai 300-350 Kg. In qualche caso, per quanto riguarda i maschi, si producono vitelloni più pesanti, macellati intorno ai 2 anni di età e con un peso di 500 Kg.
Lo schema selettivo della razza Podolica prevede la suddivisione degli allevamenti iscritti in fasce a seconda del tipo di gestione delle mandrie. Allevamenti di fascia A: con gruppi di monta controllati e con un solo toro, sono gli unici in grado di produrre maschi per la riproduzione. Allevamenti di fascia B: con più tori per gruppo di monta, possono produrre materiale femminile, ma devono usufruire dei tori prodotti da allevamenti di fascia A.
Il cardine dello schema di selezione è dato dal centro di selezione Torelli, che prevede l'ingresso dei vitelli una volta all'anno sulla base dei requisiti morfologici e genealogici dei candidati e dei dati morfologici e produttivi degli allevamenti, con particolare riferimento alla capacità materna e riproduttiva delle madri. I torelli conducono le prove di performance in ambienti simili a quelli nei quali la razza vive solitamente, con una minima integrazione di concentrati, aggiunti alla loro dieta, per conservare nel tempo le doti di rusticità e frugalità tipiche della razza. Durante il controllo nel Centro i soggetti vengono periodicamente pesati e quelli ritenuti idonei sotto il profilo morfologico e funzionale, alla fine del test, a circa 15 mesi di età, iniziano la carriera di riproduttori.
Lo schema di selezione permette di avere il massimo progresso in funzione delle diverse organizzazioni aziendali. Tutti gli allevamenti, condotti con sistema pascolativo, su vaste aree, sono distinti in fasce A e B; solo gli allevamenti della fascia A (4) - che impiegano un solo toro per gruppo di monta - possono fornire i riproduttorimaschi. Gli allevamenti della fascia B (7) (con più tori per gruppo dimonta) producono le femmine per la rimonta (8) ma devono acquisire i tori della fascia A. I giovani tori vengono valutati e scelti, in appositi centri (1), in base alle loro caratteristiche riproduttive e a quelle delle rispettive madri (5). Le fattrici sono selezionate in base alla capacità materna e all'efficienza riproduttiva.
Nella stima di un riproduttore, sia esso toro o vacca, tre sono i parametri da prendere in considerazione: produttività, genealogia e morfologia. Nei bovini da carne, ove la morfologia è anche funzione, la valutazione morfologica assume particolare importanza in quanto ci permette di stimare la capacità di produrre tessuto muscolare, quindi carne. In passato è stato attribuito un peso eccessivo a particolarità estetiche, presupponendo inesistenti correlazioni tra aspetto e funzione ed incorrendo inevitabilmente in valutazioni formali che trascurano il reale valore morfo-funzionale dell'animale, fuori da ogni logica di selezione e di miglioramento genetico. Era necessario quindi che il metodo di valutazione subisse una profonda trasformazione. al concetto di "bellezza esteriore" è subentrato il concetto di "bellezza funzionale", finalizzato all'individuazione di animali in possesso delle caratteristiche morfo-funzionali per diventare ottimi riproduttori, secondo l'indirizzo selettivo che l'Associazione si è posta.
La prima e sostanziale modifica è stata effettuata nel 1986 quando l'A.N.A.B.I.C. ha introdotto una nuova scheda di valutazione morfologica nella quale si attribuisce un peso preponderante ai caratteri di sviluppo muscolare rispetto agli altri gruppi di caratteri (conformazione scheletrica e caratteristiche di razza). La svolta definitiva è avvenuta con la revisione dello Standard di razza; con il nuovo standard oltre che indirizzare la selezione verso animali più affini alle esigenze del mercato, si è voluto perseguire i seguenti obiettivi:
- dare il massimo risalto alle caratteristiche concernenti la produzione di carne;
- usare la maggiore tolleranza verso caratteri morfologici di tipo "formale" e non funzionale;
- eliminare parti superflue relative a concetti di zoognostica generale;
- usare la massima semplicità nell'esposizione onde evitare interpretazioni soggettive.
TORO E VACCA IDEALI
Il dismorfismo sessuale è evidente nella colorazione del mantello, molto più scura, tendente al nero nei tori. Il pelo è corto e fine, lucente. Il vitello nasce con il mantello fromentino e diventa grigio attorno ai 3 mesi di età.
Il pigmento della cute, particolarmente accentuato in questa razza, è quantomai idoneo alle condizioni di forte irradiazione solare che contraddistinguono l'area di allevamento della Podolica.
La cute è untuosa, facilmente sollevabile in pliche dispessore ridotto. La pelle presenta una giogaia ben sviluppata, in particolare nei tori, che risponde alle necessità di aumentare la dispersione del calore in climi particolarmente caldi.
Principale riferimento per l'espressione dei caratteri di razza, oltre che di un valido equilibrio ormonale, la testa deve essere distinta ed espressiva, con musello ampio e masseteri ben sviluppati; l'occhio è vivace, il sincipite è netto, le corna sottili, grigie nei soggetti fino a due anni e successivamente bianco-giallastre alla base e nere in punta. Le orecchie sono mobili, di media grandezza, con orlatura nera del padiglione auricolare.
Nella regione del collo il dimorfismo sessuale è evidente. La giogaia non deve essere troppo abbondante.
In considerazione della spinta selettiva più accentuata verso la produzione della carne, la muscolosità della spalla deve essere ben evidente, come armonico deve essere il raccordo alle regione adiacenti.
La regione deve essere tendenzialmente pianeggiante, larga, muscolosa, in linea con gli orientamenti selettivi.
Anche in questa regione la muscolosità deve essere evidente,particolarmente nel toro.
Per l'importanza economica che rivestono, i lombi devono essere muscolosi e spessi, soprattutto nel maschio.
I diametri trasversali della regione indicano il vigore dell'animale, il petto tende ad essere stretto negli animali giovani e a d aprirsi con l'aumentare dell'età
Dati i trascorsi dinamici della razza, la regione si presenta ben sviluppata ed armonica, con capacità adeguata.
Il buon sviluppo longitudinale del tronco generalmente fa sì che l'addome sviluppi in lunghezza la sua capacità, atta a contenere elevate quantità di alimento, spesso e grossolano.
Regione tra le più importanti delle razze da carne, deve presentarsi muscolosa, conversa nei profili, e la sua base ossea deve garantire con diametri trasversali adeguati e la giusta inclinazione, la massima efficienza riproduttiva, consentendo un agevole espletamento del parto anche nelle primipare. Il sacrale deve essere poco evidente.
Le regioni in oggetto, primarie per importanza nelle razze da carne, devono presentarsi muscolose e convesse. La muscolosità, in particolare del treno posteriore, è uno dei tratti da migliorare con la selezione della razza Podolica, per incrementarne il valore economico.ù
La Podolica ha uno scheletro leggero con articolazioni pulite, appiombi corretti, e una locomozione impeccabile, dovuta all'attitudine dinamica svolta per secoli e alla dura selezione dell'ambiente. Ciò consente spostamenti anche su distanze considerevoli, in terreni spesso accidentati, oltre ad un ottimale sfruttamento delle risorse alimentari disponibili.
Il piede del bovino podolico ha una conformazione pressochè perfetta, con unghioni ben chiusi, robusti, caratterizzati da una eccellente profondità dei talloni.
Nella Podolica la mammella è contraddistinta da un volume considerevole, ben sostenuto da un adeguato apparato sospensore. Lo sviluppo dei quarti è armonico, come pure la distribuzione e conformazione dei capezzoli. La forma e il volume di questi ultimi sono particolarmente importanti perchè non devono ostacolare la suzione del latte al vitello neonato garantendogli le massime possibilità di sopravvivenza.
Lo sviluppo, il volume, la conformazione e simmetria dei testicoli sono fondamentali per consentire ad un toro lo svolgimento della carriera riproduttiva. Tare a questo livello non sono ammesse.
Altezza al Garrese
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<123 | <124 |
2
|
124-130 | 125-132 |
3
|
131-137 | 133-140 |
4
|
138-144 | 141-148 |
5
|
>145 | >149 |
Lunghezza Tronco
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<131 | <134 |
2
|
132-140 | 135-145 |
3
|
141-149 | 146-156 |
4
|
150-158 | 157-167 |
5
|
>159 | >168 |
Altezza Torace
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<58 | <63 |
2
|
59-63 | 64-67 |
3
|
64-68 | 68-71 |
4
|
69-73 | 72-75 |
5
|
>74 | >76 |
Larghezza Torace
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<31 | <31 |
2
|
32-35 | 32-36 |
3
|
36-39 | 37-41 |
4
|
40-43 | 42-46 |
5
|
>44 | >47 |
Larghezza Ilei
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<42 | <47 |
2
|
43-46 | 48-51 |
3
|
47-50 | 52-55 |
4
|
51-54 | 56-59 |
5
|
>55 | >60 |
Larghezza Ischi
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
<26 | <29 |
2
|
27-29 | 30-32 |
3
|
30-32 | 33-35 |
4
|
33-35 | 36-38 |
5
|
>36 | >39 |
Lunghezza Groppa
|
||
Classe
|
Primipare
|
Pluripare
|
1
|
>43 | >45 |
2
|
44-47 | 46-49 |
3
|
48-51 | 50-53 |
4
|
52-55 | 54-57 |
5
|
>56 | >58 |