STANDARDS DI RAZZA |
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STANDARDS DI RAZZA (PDF) |
PROGETTO I-BEEF |
PROGETTO I-BEEF 2 |
Razza antichissima è allevata in Italia da più di 22 secoli. Autoctona di una fertile pianura dell'italia Centrale, la Val di Chiana, situata tra la Toscana e l'Umbria, dalla quale ha preso il nome, diffondendosi poi in tutte le provincie dell'Italia Centrale, varcando nel secondo dopoguerra, anche gli oceani per raggiungere il Sud America, l'Australia, il Canada, gli Stati Uniti. Gigante della specie, bianchissima e nobilissima nella sua perfezione morfologica, si è posta all'attenzione internazionale per un patrimonio genetico unico al mondo: alle caratteristiche di gigantismo somatico, rapidità di accrescimento, precocità, coniuga un'estrema resistenza a condizioni ambientali difficili e grande facilità al parto, fattori zootecnici essenziali per la produzione di carni commercialmente superiori perchè magre e con eccellenti caratteristiche organolettiche. L'insieme delle caratteristiche elencate ne fanno una delle migliori razze bovine da carne del Mondo.
Il miglioramento della razza ebbe inizio verso la metà del secolo scorso: la scelta dei riproduttori eseguita esclusivamente su base morfologicamirava ad ottenere animali a duplice attitudine: carne e lavoro. L'azione di miglioramento vera e propria ebbe inizio nel 1931, quando l'attitudine dinamica venne man mano secondaria alla produzione di carne. Gli indirizzi selettivi vennero modificati verso animali con minor lunghezza degli arti, maggior sviluppo della lunghezza del tronco, e quindi della regione dorso lombare, ed una maggiore muscolosità della groppa, coscia e natica. La necessità di avere comunque animali sempre più produttivi e rispondenti alle esigenze del mercato hanno spinto la selezione degli ultimi anni verso un tipo di animale più moderno, verso l'esaltazione delle caratteristiche legate alla produzione della carne. L'A.N.A.B.I.C .attraverso uno strumento moderno ed efficace come il Centro Genetico, ha avviato per la razza Chianina un piano selettivo basato sulle più avanzate teorie. I riproduttori maschi vengono selezionati attraverso le prove di performance; criteri di selezione sono: la capacità di accrescimento, la muscolosità, la stima di alte rese alla macellazione ed allo spolpo, nel rispetto della tipicità della razza stessa. La scelta delle femmine avviene in base a criteri morfologici, alla efficienza riproduttiva ed in funzione dell'attitudine materna, ovvero la capacità di far crescere i propri figli nella fase di allattamento. Lo schema di selezione prevede poi l'impiego, negli accoppiamenti programmati, dei migliori tori provati in prova di performance e delle migliori vacche della razza indicizzate per la capacità, con il più larga ricorso possibile alla fecondazione artificiale.
Lo schema di selezione rappresenta la sintesi delle attività svolte per il miglioramento genetico. Esso è incentrato sulla valutazione genetica dei riproduttori maschi da destinare alla I.A.(5) attraverso la prova di performance (1); la valutazione e la scelta delle fattrici in base alla capacità materna e all'efficienza riproduttiva (7); la realizzazione di accoppiamenti mirati (8) per accelerare ulteriormente il progresso genetico; il controllo della discendenza (14) per i caratteri non rilevabili direttamente in prova di performance.
Nella stima di un riproduttore, sia esso toro o vacca, tre sono i parametri da prendere in considerazione: produttività, genealogia e morfologia. Nei bovini da carne, ove la morfologia è anche funzione, la valutazione morfologica assume particolare importanza in quanto ci permette di stimare la capacità di produrre tessuto muscolare, quindi carne. In passato è stato attribuito un peso eccessivo a particolarità estetiche, presupponendo inesistenti correlazioni tra aspetto e funzione ed incorrendo inevitabilmente in valutazioni formali che trascurano il reale valore morfo-funzionale dell'animale, fuori da ogni logica di selezione e di miglioramento genetico. Era necessario quindi che il metodo di valutazione subisse una profonda trasformazione. Al concetto di "bellezza esteriore" è subentrato il concetto di "bellezza funzionale", finalizzato all'individuazione di animali in possesso delle caratteristiche morfo-funzionali per diventare ottimi riproduttori, secondo l'indirizzo selettivo che l'Associazione si è posta. La prima sostanziale modifica è stata effettuata nel 1986 quando l'A.N.A.B.I.C .ha introdotto una nuova scheda di valutazione morfologica nella quale si attribuisce un peso preponderante ai caratteri di sviluppo muscolare rispetto agli altri gruppi di caratteri (conformazione scheletrica e caratteristiche di razza). La svolta definitiva è avvenuta con la revisione dello Standard di razza; con il nuovo Standard oltre che indirizzare la selezione verso animali più affini alle esigenze del mercato, si è voluto perseguire i seguenti obiettivi: dare il massimo risalto alle caratteristiche concernenti la produzione di carne; usare la massima semplicità nell'esposizione onde evitare interpretazioni soggettive.
L'armonia delle proporzioni e la correttezza delle forme conferiscono eleganza e dignità. Il tipo deve subito colpire per l'omponente mole, lunghezza e altezza del tronco, senza traccia alcuna di grossolanità, apprezzabile dalle ridotte dimensioni della testa e dalla finezza dello scheletro. Di temperamento nevrile ma docile senza segni di nervosismo o aggressività. Caratterizzano la razza gli elevati incrementi giornalieri in peso vivo che, nei giovani maschi, possono raggiungere e superare i 2 kg/giorno e i pesi dei soggetti adulti. Non è cosa rara vedere tori di peso superiore a 1600 kg e vacche di oltre 1000 kg.
Carattere etnico fondamentale, il mantello a peli bianchi impiantati su cute pigmentata determina la nota resistenza alla irradiazione solare. La presenza eventuale di gradazioni di colore grigio limitatamente alla regione del collo e delle spalle non ha mai contorni definiti e non deve dare l'impressione di colorazione intensa, ma si inserisce in maniera armonica nel mantello. La sua presenza è spesso legata al tipo di allevamento (brado e semibrado). La presenza di peli rossi al sincipite è tollerata quando l'animale presenta caratteristiche morfo-funzionali eccellenti ricordando che tale carattere non trova origine in pregresse forme di meticciamento ma nell'estrinsecazione discontinua di geni presenti nel patrimonio della razza. La pigmentazione è ben descritta.
La finezza della cute oltre che ad incidere notevolmente sul valore commerciale della carcassa è importante per garantire una corretta termoregolazione. La giogaia ed il pisciolare sono estremamente leggeri, il collo è solcato da numerose pliche verticali che ne esprimono l'estrema finezza della pelle.
Importante la forma e la dimensione della scatola cranica che va valutata in funzione della mole generale dell'animale. Cranio estremamente leggero, armonicamente inserito al collo, con profili rettilinei, pelle tesa che permette di evidenziare la scultura fine delle ossa craniofacciali. Massetteri, sviluppati, musello ampio e ben disegnato. Espressività pronunciata, occhi neri, vivaci, attenti, inseriti a fior di testa. Orecchi ampi forniti di peli lunghi e fini, portati orizzontalmente, vivavi nel captare i suoni dell'ambiente. La testa è l'espressione della razza e come tale va valutata.
Il collo è forte e muscoloso, ricco di fini pliche cutanee, armonicamente inserito con le regioni contigue. Muscoloso, mai esile sia nel maschio che nella femmina. Il toro presenta inoltre un gibbo che ne evidenzia la mascolinità già in età giovane. La giogaia è leggera e mai troppo pronunciata o lassa.
La spalla deve essere ampia per costituire un'ampia base ai muscoli che in essa si attaccano, ben aderente al tronco senza rilasciamento quindi dei muscoli della cintura toracica, ben diretta cioè aderente al torace e ben angolata, cioè formante un angolo di giusta apertura (115-120°) con l'omero.
Il garrese pur fornendo tagli di 3° qualità deve comunque essere largo e muscoloso, unito con continuità al dorso.
I muscoli che segnano questa regione danno tagli di 1° qualità: il lunghissimo dorsale è il più grosso e il più lungo muscolo pari del corpo, ed assume particolare importanza in quanto, insieme agli altri muscoli del tratto dorso-lombare fornisce tagli ricchi di tessuto muscolare e poveri di connettivo (bistecche). Il dorso deve pertanto evidenziare al massimo la presenza di tessuto muscolare, tanto da manifestare la doppia convessità.
Fanno parte di questa regione, oltre al lunghissimo del dorso, altri muscoli sottolombari che costituiscono tagli di 1° qualità: filetto e controfiletto. Come per il dorso anche i lombi devono essere marcatamente muscolosi, larghi, lunghi, ben attaccati al dorso ed alla groppa. La linea dorso lombare deve essere orizzontale o lievemente inclinata in senso antero posteriore e conferire all'animale una sensazione di potenza e di vigore scheletrico.
Il petto deve essere ampio e potente, perchè l'ampiezza del petto contribuisce ad aumentare la cavità toracica, marcatamente muscoloso, disceso e convesso.
Di altezza almeno uguale alla distanza sterno-suolo con costato ben arcuato. Regione di estrema importanza in quanto esprime lo sviluppo di tutta la cavità toracica, quindi degli organi dell'apparato circolatorio e respiratorio; rappresenta un impostante indice di robustezza costituzionale.
Esprimono lo sviluppo della cavità addominale, devono perciò essere ampi, senza presentare il rilasciamento della tunica e dei muscoli addominali. La linea inferiore deve essere pressochè rettilinea e parellela a quella superiore.
La groppa deve essere molto ampia sviluppata cioè sia in larghezza che in lunghezza, molto muscolosa in quanto fornisce tagli di 1° qualità. Una groppa ampia è anche la garanzia di facilità al parto. Contrariamente a quanto ritenuto in passato, la groppa ideale non è quella perfettamente livellata, ma quella con una leggera inclinazione verso gli ischi, posizione che facilita la fuoriuscita dei liquidi di spurgo. Particolare attenzione dovrà essere posta nella valutazione dell'attacco di coda e del sacro, difetti piuttosto frequenti nella razza.
Essendo la base dei più importanti tagli di 1° qualità è di estrema importanza che queste due regioni esprimano in maniera evidente lo sviluppo delle masse muscolari. I profili dovranno essere pertanto marcatamente convessi.
Gli arti anteriori devono essere in appiombo perfetto e poggiare su piedi solidi e forti. Lo stinco deve esprimere finezza scheletrica.
La loro funzione è di estrema importanza per la determinante influenza che hanno sulla longevità dell'animale.Devono essere forti ed in perfetto appiombo con garretto asciutto, senza versamenti sinoviali (vesciconi) e con tendini ben visibili. Anche per l'arto posteriore lo stinco deve esprimere finezza scheletrica.
Anche il piede riveste particolare importanza sulla longevità dell'animale .Deve essere forte, con unghioni ben serrati ma soprattutto con talloni alti. La pastoia è forte, corta e ben diretta.
Pur non essendo l'attitudine della razza quella di produrre latte è comunque necessario che la vacca sia in grado di allevare un vitello che allo svezzamento abbia un peso elevato. A tal fine è necessaria un'abbondante produzione di latte ed una conformazione tale della mammella e dei capezzoli che non provochino frequenti problemi patologici o traumatici.
Altezza al Garrese
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<132 | <141 | <142 | <137 |
2
|
132-138 | 141-147 | 142-149 | 137-141 |
3
|
139-145 | 148-154 | 150-157 | 142-146 |
4
|
146-152 | 155-161 | 158-165 | 147-151 |
5
|
>151 | >161 | >165 | >151 |
Lunghezza Tronco
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<144 | <154 | <158 | <146 |
2
|
144-151 | 154-160 | 158-166 | 146-151 |
3
|
152-159 | 161-167 | 167-175 | 152-157 |
4
|
160-167 | 168-174 | 176-184 | 158-163 |
5
|
>167 | >174 | >184 | >163 |
Altezza Torace
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<61 | <67 | <68 | <63 |
2
|
61-64 | 67-71 | 68-73 | 63-65 |
3
|
65-68 | 72-76 | 74-79 | 66-68 |
4
|
69-72 | 77-81 | 80-85 | 69-71 |
5
|
>72 | >81 | >85 | >71 |
Larghezza Torace
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<39 | <37 | <37 | <41 |
2
|
39-44 | 37-42 | 37-44 | 41-43 |
3
|
45-50 | 43-48 | 45-52 | 44-46 |
4
|
51-56 | 49-54 | 53-60 | 47-49 |
5
|
>56 | >54 | >60 | >49 |
Larghezza Ilei
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<41 | <47 | <51 | <43 |
2
|
41-45 | 47-51 | 51-55 | 43-44 |
3
|
46-50 | 52-56 | 56-60 | 45-46 |
4
|
51-55 | 57-61 | 61-65 | 47-48 |
5
|
>55 | >61 | >65 | >48 |
Larghezza Ischi
|
||||
Classe | Manze 18-24 Mesi | Primipare | Pluripare | Maschi 12 mesi |
1
|
<29 | <30 | <32 | <30 |
2
|
29-32 | 30-34 | 32-36 | 30-31 |
3
|
33-36 | 35-39 | 37-41 | 32-33 |
4
|
37-40 | 40-44 | 42-46 | 34-35 |
5
|
>40 | >44 | >46 | >35 |
Lunghezza Groppa
|
||||
Classe
|
Manze 18-24 Mesi
|
Primipare
|
Pluripare
|
Maschi 12 mesi
|
1
|
<44 | <49 | <49 | <50 |
2
|
44-47 | 49-52 | 49-53 | 50-51 |
3
|
48-51 | 53-56 | 54-58 | 52-53 |
4
|
52-55 | 57-60 | 59-63 | 54-55 |
5
|
55> | 60> | 63> | 55> |