Il 20 novembre 2015 è stato approvato dalla Commissione europea il Psrn 2014-2020 (Programma di Sviluppo Rurale Nazionale). È la prima volta che l'Italia dispone di un programma nazionale sullo sviluppo rurale; le precedenti programmazioni (2000-2006 e 2007-2013) non avevano mai consentito la compresenza di PSR regionali e nazionali, ad eccezione della rete rurale nazionale. Il Psrn è una vera novità, che consente il superamento della frammentazione e della disomogeneità regionali in tre ambiti specifici di intervento: gestione del rischio, investimenti irrigui e biodiversità animale. L'obiettivo della strategia nazionale della biodiversità animale (misura 10.2), che riguarda direttamente le Associazioni Nazionali, è rappresentato in primis dallo sviluppo di nuove azioni per la conservazione della biodiversità animale nelle specie d'interesse zootecnico, attraverso il mantenimento e l'uso sostenibile della variabilità genetica con l'implementazione di azioni innovative che vadano ad affiancarsi agli strumenti tradizionalmente utilizzati in questo ambito (tenuta dei Libri Genealogici e dei Registri Anagrafici).Contestualmente, si pone l'obiettivo del miglioramento delle performance degli allevamenti italiani basato sull'impiego di strumenti che rappresentano le vere priorità della zootecnia futura.
In particolare, vengono considerati:
Il raggiungimento del miglioramento generale delle performance degli allevamenti italiani dovrà passare attraverso la creazione di un partenariato finalizzato alla raccolta ed alla condivisione di informazioni relative al contesto zootecnico, sottoforma di un sistema "Open Data" (misura 16.2). La creazione di banche dati "Open Data" offrirà l'opportunità di accedere ad informazioni messe a sistema e rese fruibili ad aziende, istituti di ricerca, enti, al sistema di consulenza aziendale, ecc., a supporto della sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore zootecnico.
Il Psrn punta quindi a favorire la cooperazione di tutti i soggetti della filiera, per realizzare un sistema di raccolta dati ispirato ai principi di trasparenza dei risultati e di pubblica utilità dei prodotti. Un intervento nazionale nell'ambito della misura sulla cooperazione risponde alla necessità di superare la frammentazione del sistema e creare un nuovo modello integrato del sistema zootecnico nazionale su precisi ambiti tematici: biodiversità, selezione genetica, sanità e benessere animale, sicurezza alimentare, tracciabilità e impatto ambientale.
A seguito dell’approvazione del PSRN da parte dell’UE, il Mipaaf ha emanato e pubblicato sulla GU Serie Generale n. 46 del 24-2-2017 l’Avviso pubblico di selezione di proposte progettuali nell'ambito del PSRN - Sottomisura 10.2 Biodiversità animale.
Le tre principali Associazioni del comparto bovini da carne Anaborapi, Anabic ed Anacli si sono riunite in una Associazione temporanea di scopo, con Anaborapi capofila, ai fini di partecipare alla gara con un progetto collettivo e pluriennale (2017-2019), che rappresenta 8 razze bovine per un totale di mezzo milione di capi, rilasciato sul sito di Agea il 10 maggio scorso e di seguito sintetizzato.
Il progetto I-BEEF (ItalianBiodiversity Environment Efficiency Fitness) è finalizzato ad
introdurre caratteri e metodologie innovative nella selezione delle razze bovine da carne allevate in
Italia. Saranno perseguiti obiettivi legati alla riduzione dell'impatto ambientale degli allevamenti, al benessere ed alla salute degli animali, senza dimenticare le esigenze legate al mantenimento della variabilità genetica. Una nutrita serie di attività del progetto saranno infatti dedicate alla gestione
delle problematiche legate all'aumento della consanguineità e dell' imparentamento nelle popolazioni
zootecniche selezionate e nelle razze minacciate di abbandono, tanto in termini di strategie, quanto
sotto forma di sviluppo di servizi ad uso degli allevatori per una corretta gestione della
riproduzione. Accanto a queste troveranno spazio interventi finalizzati al monitoraggio ed alla
riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed al miglioramento dell'efficienza nell'utilizzo
delle risorse alimentari, nell'ottica di favorire una mitigazione dei cambiamenti climatici indotti
dalle attività antropiche.
Gli aspetti legati al benessere animale ed alla sostenibilità saranno ben rappresentati attraverso il
miglioramento della facilità di parto, della capacità materna, dell'efficienza riproduttiva e del
temperamento degli animali allevati e della loro capacità di resistenza agli stress. Infine, vi sarà una
considerazione anche per gli aspetti sanitari in particolare per la resistenza alla paratubercolosi e per
la riduzione dei difetti alla nascita nei vitelli.
Il progetto I-BEEF farà uso delle più recenti tecnologie disponibili per il miglioramento
genetico attraverso la genotipizzazione dei soggetti con marcatori molecolari SNP. Queste
informazioni costituiranno la base per l'implementazione delle valutazioni genomiche dei
riproduttori, per le ricerca delle basi genetiche di alcuni caratteri, per una più precisa
quantificazione delle parentele e per la gestione della variabilità genetica in particolare nei Tipi
Genetici Autoctoni minacciati di abbandono.
Il progetto I-BEEF, relativo al comparto produttivo “Bovini da Carne”, è presentato
congiuntamente dalle 3 Associazioni Nazionali Allevatori presenti sul territorio nazionale e che rappresentato
la razza Piemontese (ANABORAPI), le razze Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e
Podolica (ANABIC) e le razze Limousine e Charolaise (ANACLI).
Il progetto, grazie alla sua ampia articolazione, è a pieno titolo armonizzato con gli obiettivi e le
priorità del PSRN. Innanzitutto, il progetto risponde all'esigenza di superamento della frammentazione nelle
informazioni raccolte e negli interventi mirati alla conservazione ed al miglioramento delle risorse
zootecniche. Infatti, pur nel rispetto delle specificità e peculiarità relative alle singole razze e territori di allevamento, il progetto propone una serie di attività integrate
e trasversali all'intero patrimonio zootecnico dei bovini da carne allevati in Italia ed iscritti ai Libri
Genealogici. Quando possibile saranno utilizzati protocolli operativi comuni per la raccolta e
gestione delle informazioni rendendo possibile una maggiore omogeneità negli interventi previsti
nelle varie razze. Di fatto viene messo a punto un unico modello di supporto al miglioramento delle
risorse genetiche che, attraverso il coinvolgimento di 3 diverse unità operative, garantisce una
omogeneità di obiettivi ed azioni su 8 differenti razze bovine specializzate da carne, in larga parte
autoctone.
Accanto al filone principale, il progetto include una sezione relativa alle razze autoctone
minori e minacciate di abbandono(calvana, pontremolese, sarda, sardo-bruna, sardo-modicana, mucca pisana) che sviluppa una serie di attività per il monitoraggio e la gestione
della loro diversità genetica.
Inoltre, le attività previste nel progetto hanno un collegamento diretto con gli obiettivi specifici
del PSRN ed in particolare della Sottomisura 10.2: riduzione dell'impatto ambientale degli
allevamenti, miglioramento del benessere e della salute degli animali allevati e mantenimento della
variabilità genetica nelle popolazioni zootecniche.